Pensieri sotto la pioggia

Adoro la pioggia, il suo cadere lento o veloce per poi posarsi al suolo con uno schizzo ed un piccolo salto.

Adoro fermarmi ad osservarla e soprattutto ad ascoltarla.

Il rumore della pioggia è natura, il rumore della pioggia è relax, il rumore della pioggia è benessere, il rumore della pioggia è distacco mentale ed allontanamento dai pensieri e dai meccanismi del cervello. Il rumore della pioggia è libertà.

Quando mi fermo a guardare la pioggia che cade e ad ascoltarne il suo rumore mi metto comoda, preferibilmente sul pavimento, magari circondata da cuscini e guardo fuori dalla porta-finestra per cercar di catturarne la freschezza e la bellezza.

Mi perdo nel guardare le gocce che si aggrappano ai vetri tentando di resistere alla gravità e nel vederle cedere per scivolare giù velocemente segnando percorsi e figure. Scivolano l’una dopo l’altra, ogni tanto tentano ancora di resistere, ma non possono, devono sottomettersi a questa grande forza della fisica.

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Guardando la pioggia la mente libera vaga e si lascia trasportare dalle gocce che scendono… dove mi porteranno questi pensieri?

Forse finirò in qualche luogo che desidero visitare…

L’ultima volta ero a Londra persa tra le meraviglie che questa instancabile città sembra trasmettere a chi la vive e in particolare agli affezionati che a Londra non rinunciano mai. Cammino tra le sue vie e mi perdo in una immaginaria ed improvvisata conversazione in una libreria e mi godo l’atmosfera tipica english nella quale sono totalmente avvolta e della quale mi sento parte.

Questo era il mio viaggio sotto la pioggia dell’ultima volta… stavolta, invece, chissà dove mi accompagneranno i pensieri?

Eccomi… sono in uno splendido sogni in una città che amo particolarmente… sono a San Pietroburgo. Tra le forme sinuose ed amiche dei palazzi ed i loro pacati e rilassanti colori e passeggio senza fretta rivivendo nella mia mente le storie raccontate da Puskin e da Dostoevskij.

Vedo passarmi accanto Evgenij di corsa prima di raggiungere il Cavaliere di Bronzo per combattere contro di lui e la sua forza; vedo Nastenka che si confida con il suo amico della notte, silenziosamente innamorato di lei, e la sento discorrere d’amore, di un amore deluso, ma ancora giovane e speranzoso, fino a quando riuscirà a riabbracciarlo trovando in lui la sua grande felicità.

Una felicità che purtroppo oggi viene spezzata nella vita di molte persone vittime di attentati terroristici. Quanti bambini e quante donne, ma in generale quanti esseri umani sono morti ed ancora muoiono per guerre o per mano di pazzi?

Il mondo viaggia verso l’ignoto e la crudeltà. Le notizie dei TG sono sempre drammatiche e di giorno in giorno più crude che mai. Quando si crede che il mondo abbia toccato il fondo e che più giù non si possa andare, ecco che senti parlare di un omicidio o di una violenza che nemmeno la mente più malata pensavi potesse progettare. Il dolore e la disperazione sono all’ordine del giorno.

Ma dopo il TG ecco che preparo la bottiglietta di latte e biscotto per il mio bambino che fra poco aprirà i suoi occhi e mi chiamerà seduto sul suo lettino. Così mi rendo conto che tutto il male e le preoccupazioni vengono portate via e cancellate come da un’onda del mare, lasciando spazio all’amore, ai sorrisi, alla gioia e alle coccole di cui il mondo dovrebbe essere colmo.

I bambini, la speranza per il futuro. Certo che per essere speranza bisogna crescerli nella consapevolezza ed armandoli adeguatamente nel carattere affinché siano in grado di creare qualcosa di buono e migliore del presente. Questo richiede verità, sacrificio, energie, pazienza e di nuovo molto amore.

Amore, una parola meravigliosa che ricorre sempre in ogni discorso. Chissà perché l’amore si evita, chissà perché viene messo da parte in favore di sentimenti contrastanti, chissà perché l’amore, una cosa semplice, risulta difficile da dare e da insegnare.

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“Mamma”.

Qualcuno mi chiama. E’ il mio bambino che cerca amore, calore e mani che lo stringano forte.

Guardo il vetro della finestra, le gocce di pioggia continuano a scendere, a rincorrersi, a giocare tra loro; ma la pioggia non cade più. Sorrido a me stessa riflessa nel vetro ed al mio pancione che mi osserva da sotto la maglietta premaman. Con quel sorriso lascio il mio angolo tranquillo e di riflessioni e me ne vado ad abbracciare il mio bambolotto che ha bisogno della sua mamma.

 

A te è mai capitato di fermarti ad osservare la pioggia cadere o di perderti tra i pensieri della mente?

Dove ti conducono i tuoi pensieri sparsi?

Se ti va di condividere e confrontarti aspetto volentieri i tuoi commenti.

 

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12 pensieri su “Pensieri sotto la pioggia

  1. Ciao. Bel post, molto riflessivo. Anche io adoro perdermi nei miei pensieri, soprattutto quando viaggio in treno o in auto guardando il finestrino e nei parchi, magari seduta su una panchina osservando la gente che passa!! 😉 😉

    Silvia – Crescere Viaggiando

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  2. Bel post! E interessanti riflessioni 🙂 Forse si ha paura di fermarsi e osservare, impegnati come siamo a rifuggire malinconia e sentimenti contrastanti. Credi che ci sia qualcuno che ancora si ferma ad osservarla? La pioggia viene automaticamente associata alle lacrime e non tutti sono in grado di lasciarsi trascinare, come invece hai fatto tu…

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    1. Grazie! Mi è sempre piaciuta la pioggia e da sempre mi diverto e mi rilasso a guardarla.
      Ammetto che non avevo mai pensato di associarla alle lacrime, lo posso capire, ma non ne vedo un motivo per non soffermarsi ad osservarla. In fondo anche le negatività sono parte della vita e forse l’osservare la pioggia ci può aiutare a metabolizzare ed affrontare alcune situazioni o notizie. 🙂

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  3. Elisa, questo susseguirsi di pensieri è quello che affolla la mia mente quando sono in moto! Forse perché ognuno di noi dà libertà a riflessioni con più facilità, nelle situazioni in cui si trova a proprio agio.
    Ultimamente mi è capitato di fermarmi ad ascoltare la pioggia, di ascoltarla e guardarla, mentre mi trovavo alle Maldive. È stato un misto di terrore, stupore, odio e amore: non prendermi oer pazza, ma stavo lottando con la bellezza delle immagini, con i pensieri che si affollavano nella mia mente…e con la rabbia per l’impossibilità di uscire in barca!
    In ogni caso, momenti che saranno sempre miei, profondamente miei…
    Claudia B.

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    1. Non ti prenderei mai per pazza!
      Anzi ti ringrazio per avere condiviso la tua esperienza fresca fresca.
      Mi piacciono quei mix di emozioni come quelli di cui parli tu, sono quelli che ci danno di più. Dentro di noi lottiamo sul sentimento che in quel preciso istante ci caratterizza maggiormente ma non è sempre così facile dare il nome corretto a queste emozioni 🙂

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  4. Beh, quando è spuntato il tuo bambino mi sono rivista in te! Anche a me succede di perdermi in pensieri…Penso al mondo in cui vivrà, lui così ignaro di tutto. Penso alla Siria, alle bombe, al terrorismo, penso ai bambini meno fortunati di lui. C’è una foto che mi è rimasta impressa: una bambina addormentata in braccio al suo papà, il ciuccio in bocca, i sandalini ai piedi proprio come mio figlio. Lo sguardo impaurito e disperato dei suoi genitori in fuga, stremati alle porte della Turchia. Lei non sa nulla… proprio come il mio piccolo. Che cosa l’aspettera’? Queste cose fanno male. Ci si sente un po’ impotenti un po’ vigliacchi. Poi lui ti chiama con la sua vocina e pensi che forse c’è ancora un po’ di speranza per il mondo. E speri in lui

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    1. Esattamente così Elena! I bambini sono la speranza per il futuro e noi speriamo che possano vivere un futuro migliore.
      Certe immagini che si vedono in TV fanno sentire noi adulti davvero impotenti e colpevoli. Io mi dico sempre “i bambini non devono soffrire” e “i bambini non devono morire”. Se penso al mio bimbo…. preferirei prendermi io delle pugnalate piuttosto che pensare che mio figlio possa conoscere la cattiveria. È straziante per un genitore ed è proprio vero che per i nostri cuccioli intraprenderemmo anche le strade più tortuose, anche se quel che si può vedere in fondo è solo un flebile spiraglio di luce.
      Nelle tenebre quella flebile luce è tutto! 🙂

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  5. Sono un’inguaribile romantica quindi sì, mi capita spessissimo di fermarmi a guardare la pioggia che scende. L’ultima volta…stamattina, durante un temporale violento. Ero a casa, il bambino da poco addormentato, e io, finito di prepararmi per andare al lavoro, sono rimasta imbambolata a guardare fuori dai vetri della finestra, gatto a portata di carezza e un senso di pace che non ti so spiegare. La pioggia mi rilassa a tal punto che quando non piove mi collego a questo sito (ma forse già lo conosci) http://www.rainymood.com Lo trovo fantastico! Ciao e complimenti per il tuo articolo! Ti seguirò volentieri 😊

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    1. Ciao Alessia, è bello sapere che c’è chi ancora si ferma difronte alla pioggia che scende. A volte anche solo per un minuto. Come dici tu dona un senso di pace.
      Il sito non lo conoscevo, ma ora me lo vado a guardare con calma. Grazie mille per il suggerimento e mi fa piacere che questo post ti piaccia! Con piacere io ricambio il follow! ☺

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  6. Deianira Feneri

    Bellissimo il tuo post Elisa, profondo e riflessivo…
    Si respira pace leggendolo, si respira un angolo di casa tranquillo, il silenzio di una casa dove c’è un bimbo che dorme, si sente la pioggia che scorre e il tuo ticchettio; si vedono luci soffuse, aranciate e calde, quell’atmosfera data dai nuvoloni che offuscano un sole che si percepisce appena e che crea uno scenario simile ad quello di un sogno; il momento perfetto per riflettere, per ascoltarsi e lasciare andare i pensieri… Ti vedo così, in un salotto mentre osservi il mondo dalla finestra e pensi ai tuoi piccoli. E’ stupenda questa immagine di una mamma che pensa ai suoi cuccioli, che pensa a quanto farebbe per proteggerli, che pensa a quanto di brutto non vorrebbe mai fargli conoscere, che viene presa da (purtroppo) ragionevoli paure e ansie per loro e per il loro futuro, una mamma che quando il suo bambino la chiama torna però subito nel presente ed abbandona ogni altra cosa perché l’unica cosa importante al mondo in quel momento è la voce di quell’esserino che ha bisogno di lei. Tutte le ansie vengono messe da parte, soppiantate dalla felicità più enorme per ogni suo sorriso, dalla speranza infinita che tutto in fondo andrà incredibilmente bene, giorno per giorno e dalla voglia di trasmettergli solo cose belle, serenità, felicità e forza per affrontare ogni cosa.
    Credo che solo una mamma possa davvero capire cosa significa. Forse una donna non ancora madre, lo riesce per istinto a percepire ed immedesimarsi nel tuo momento di riflessione.

    E’ davvero molto dolce il tuo post, di donna viaggiatrice e di madre, che vive tra i sogni delle prossime mete e il latte e biscotti del suo bambino 😉 mi fa impazzire questa immagine! 😉

    La pioggia che scorre sui vetri viene interpretata da me come malinconica o rilassante a seconda del mio stato d’animo. Se è la serenità che prevale, ascoltare il rumore della pioggia sul tetto o sui vetri è come una coccola, mi porta a dissipare i pensieri più che a farne, mi porta a sentirmi al sicuro sia fisicamente che psicologicamente, mi porta in un mondo ovattato dove ci sono solo io, una sorta di isola dove passerei ore. Sdraiata a sentire il rumore delle gocce e ad immaginarle che mi scivolano addosso, facendo scivolare via ogni preoccupazione, rigenerandomi.
    A volte invece come dice Roberta, la pioggia richiama nostalgia e tristezza e per molti è difficile restare fermi a guardarla ed a guardarsi dentro.

    Nota a parte per un bel cielo in tempesta, vento che soffia a mille km orari, fulmini e tuoni: sentire la tempesta mi mette molto in soggezione e contemporaneamente mi carica di energia, è come se percepissi tutta la forza della natura, maestosa e padrona di tutto…fantastico! Per me infinitamente emozionante! Saranno appunto le emozioni contrastanti che creano sensazioni elettrizzanti!

    Buone riflessioni sotto la pioggia a tutte 😉

    Deianira

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    1. Ciao Deianira, grazie per il tuo commento riflessivo.
      È vero che i figli ti portano tanti pensieri e sempre sono legati in un qualche modo al loro futuro, alla loro felicità, al loro benessere e al fatto che possano vivere in un mondo migliore di quello di oggi. Credo che sia un’idea comune.
      Mi è piaciuto anche leggere la tua doppia sensazione nell’osservare la pioggia, dovuta dal mood del momento; ogni volta ne avresti di storie da raccontare ☺

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