Brunico e Novacella: storia e degustazione di vini

Brunico

A novembre 2009 è stato definito primo nella classifica dei borghi italiani per vivibilità, felicità e sostenibilità.

Di che luogo sto parlando? Di Brunico, naturalmente, un bel borgo di stampo ancora principalmente medioevale, ordinato e pulito, attraversato dal fiume Rienza e dove si respira vera aria di vita agiata, tranquilla e
di grande cultura.

Brunico è in provincia di Bolzano, in Val Pusteria, e dista 70 Km dal Passo del Brennero (Brennerpass) segnando il confine nord con l’Austria e a 35 Km dal Tirolo orientale austriaco.

Io sono stata a Brunico solo poche ore con la mia famiglia, quindi con un bambino di 16 mesi all’epoca ed io incinta alla fine dell’ottavo mese. Non ti racconto, quindi, di cosa vedere o che itinerario seguire per visitare quanto più possibile. Ti posso parlare di quello che è l’inquadramento storico del borgo, del fatto che è possibile fare delle sane conversazioni in lingua tedesca (se la conosci) e che passeggiare nel centro storico, sulla Via Centrale (Stadtgasse), garantisce la vista di edifici storici con le classiche finestre a sporto e su molte deliziose facciate colorate.

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Origini e storia del borgo di Brunico

Il nome deriva da colui che fondò il castello nel Medioevo, a metà del XIII secolo, nucleo di partenza di Brunico, il vescovo Bruno von Kirchberg.

Il territorio diviene italiano solo nel 1919, in seguito alla Grande Guerra, quando è stato annesso all’Italia con il Tirolo meridionale, divenendo successivamente l’Alto Adige. Questa particolarità spiega il motivo per cui più dell’80% degli abitanti sia di lingua tedesca, mentre solo il 15% sia di lingua italiana. Vi è inoltre una piccola percentuale di persone di lingua ladina, il 2% circa.

Il ladino è una lingua retoromanza riconosciuta ufficialmente dallo Stato italiano come minoranza linguistica, ossia una di quelle lingue minoritarie parlate in Trentino-Alto Adige, in Veneto ed in Friuli-Venezia Giulia.

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Il castello di Brunico

La struttura originaria del castello è stata realizzata nel XIII secolo ma in parte ha subito un rinnovamento nel 1900. Per esattezza l’area delle camere vescovile,  pur mantenendo quello che era lo stile originario. Il rinnovo ha anche visto la realizzazione di una cappella in stile neogotico.

Queste stanze hanno ospitato i vescovi di Bressanone ogni estate fino agli anni Cinquanta del secolo scorso.

Il castello, che ha attraversato diverse appartenenze territoriali, ha conosciuto ed ospitato nel tempo diverse personalità di rilievo nel passato:

  • L’imperatore Massimiliano I d’Asburgo diretto verso i suoi territori in Carinzia
  • I figli dell’imperatore Ferdinando I, qui portati al sicuro a causa della dellaiffusione della peste nella valle dell’Inn
  • L’imperatore Carlo V dopo una fuga
  • La granduchessa Matia Teresa (futura imperatrice) durante una visita
  • L’imperatore Francesco Giuseppe in visita a Brunico

Il castello ed il Messner Mountain Museum

Il castello di Brunico ospita, dal 2011, una sezione del Messner Mountain Museum, progetto ideato e creato dal noto alpinista e scalatore alto-atesino Reinhold Messner.

Presso il Castello gli è stata messa a disposizione un’area,con uso gratuito garantito per 20 anni. Ma il progetto di Messner ha più dislocazioni. Le altre sedi sono:

  • La sede centrale a Castel Firmano nei pressi di Bolzano
  • Castel Juval in Val Venosta (abitazione dello scalatore)
  • Solda frazione di Stelvio
  • Forte Monte Rita a Cibiana di Cadore
  • Plan de Corones

 

L’Abbazia Agostiniana di Novacella

Ma proseguiamo il viaggio e dirigiamoci ora verso Varna, sempre in provincia di Bolzano, per una visita all’Abbazia di Novacella.

I sacerdoti che la abitano vivono seguendo la regola di sant’Agostino, adottata ancora in fase di realizzazione della struttura:

“Vivete insieme in armonia tra di voi, come un’anima sola ed un cuore solo camminando verso Dio. Andate nel mondo, raccogliete in Dio.”

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L’Abbazia ieri e oggi

La fondazione risale alla metà del XII secolo e il periodo di massimo splendore è datato tra il XV e il XVI secolo, quando vengono realizzati preziosissimi altari e viene creato un coro tardo-gotico a più navate. All’apice dello splendore culturale segue un periodo di crisi con la rivolta dei contadini tirolesi, nel XVI secolo, che saccheggiato l’edificio religioso per tre giorni.

Nel XVII secolo la ripresa con ampliamento e la trasformazione barocca dell’edificio decadente.

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Oggi l’Abbazia Agostiniana di Novacella svolge diversi compiti di cura pastorale nella comunità e dal punto di vista economico si sostiene coltivando e vendendo i proprio prodotti agricoli, tra cui erbe aromatiche, frutta e vino.

La Cantina dell’Abbazia

La produzione vinicola è ricca sia di bianchi che di rossi, i quali hanno ottenuto ed ancora ottengono riconoscimenti in Italia e a livello internazionale.

La Cantina dell’Abbazia offre assaggi di vino accompagnati da prodotti tirolesi quali speck, salsicce e formaggi.

È possibile anche prendere parte ad una visita di degustazione, per gruppi da 10 persone, che prevede l’assaggio di quattro vini, due rossi e due bianchi. È possibile anche visitare il vigneto.

La visita è possibile solo su appuntamento al numero +39 0472 836 189 o scrivendo a info@abbazianovacella.it

Per ulteriori informazioni, giorni di apertura e costi ti rimando al sito.

 

E tu sei mai stata in questo luoghi?

Hai mai assaggiato il vino prodotto nell’Abbazia?

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32 pensieri su “Brunico e Novacella: storia e degustazione di vini

  1. Cioè come si fa…io trovai chiusi sia il museo di Brunico che quello di Bolzano. Messner mi piace moltissimo ci tenevo tanto a vedere i suoi musei, soprattutto quello di Castel Firmiano 😦 Una scusa per tornare 😉
    L’alto Adige ha dei borghi uno più bello dell’altro, gioiellini stupendi sia d’estate che d’inverno con la magia dei mercatini!
    Ciao Elisa, buona giornata!

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    1. Noooo che peccato che li hai trovati chiusi…
      Io tanti tanti anni fa sono stata al Castello Juval di Messner. Bellissimo! E con una vista davvero spettacolare. Purtroppo all’epoca feci solo una decina di foto e mi ricordo poco. Mi piacerebbe parlarne sul blog ma dovrei fare un grandissimo sforzo con la memoria.
      L’Alto Adige è bello tutto. Indistintamente dai luoghi in cui vai. C’è sempre un motivo per tornarci ☺
      Grazie per essere passata orsa 😊.

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  2. L’Abbazia di Novacella non la conoscevo, se non dopo aver ammirato una bellissima foto che tu hai taggato su Twitter, un paio di mesi fa. E mi mangio le mani, perché a Brunico sono stata due volte -per i mercatini- e avrei volentieri fatto sosta all’Abbazia.
    Mi piace tanto visitare gli edifici religiosi, ammirarne l’architettura, sentirne la storia (assaggiare il vino 😉 ).
    Ma grazie alla tua segnalazione recupererò: tanto prima o poi a Brunico devo tornare per visitare il castello, dato che le due soste fatte per i mercatini non ci hanno lasciato troppo tempo. Quella sarà l’occasione giusta.
    I borghi altoatesini sono speciali, fanno parte della realtà, ma sembrano comunque un’illusione…a me piacerebbe viverci, ci penso sempre. Soprattutto nel periodo dell’avvento. Una cosa che ripeto ormai da anni!!!
    A presto Elisa!
    Claudia B.

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    1. Ciao Claudia, sai penso che a volte i borghi di queste zone siano talmente tanto rinomati come località per sport invernali e per i mercatini dell’Avvento che ci si dimentica della loro storia, delle loro antiche origini e del loro stile antico quasi totalmente intatto. Forse sono questi i motivi per cui, una volta che li scopriamo, ci rimangono nel cuore 🙂
      Grazie di essere passata.
      A presto 🙂

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  3. Pensa che stavo proprio pensando di fare qualche giorno tra Brunico e Bressanone per i mercatini natalizi, questo tuo post mi è davvero utile! 🙂
    L’abbazia mi sembra molto bella e la visita alla cantina molto interessante, ho preso nota di tutto, spero di riuscire ad andarci!
    A presto, un abbraccio

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  4. Ciao Elisa, purtroppo non conosco questi bellissimi borghi…sono stata diverse volte in quelle zone ma da ragazzina, in estate, con la famiglia a far sentieri e mangiar polenta 😉 quindi posso prendere appunti per un prossimo viaggetto in Italia…e mio marito lo convinco col vino 😉

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  5. Un borgo davvero molto bello, che merita una visita un po’ più lunga per vivere l’atmosfera.Non ho mai visitato l’Abbazia Agostiniana, ma ho vissuto le esperienze simili all’estero e sono i posti che meritano una visita assolutamente. Se sono in zona prometto di fermarmi :-), grazie per l’ispirazione!

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