Parlare bene le lingue straniere. Perchè?

C’è stato un tempo in cui desideravo imparare tutte le lingue del mondo.

Solo crescendo e il passare del tempo mi hanno fatto capire che non era possibile e che avrei dovuto scegliere le lingue che più mi piacevano.

Dall’inglese studiato in tutte le salse alle altre lingue che ho imparato durante il mio percorso formativo, passando per l’importanza di studiare le lingue straniere al giorno d’oggi e come tenerle allenate per non perderle.

Le lingue straniere e la scuola

Dalle elementari, poi alle medie ed infine alle scuole superiori, sempre mi sono data allo studio delle lingue straniere e l’inglese mi ha sempre fatto compagnia.

Alle scuole medie gli ho affiancato il francese. E poi… Il dilemma della scuola superiore…

14 anni. Ancora troppo giovane per sapere se dopo la maturità avrei frequentato, oppure no, l’università. Così mi iscrivo al miglior istituto tecnico-commerciale per periti aziendali e corrispondenti in lingue estere presente nella mia città. Opto per un progetto che prevede due lingue straniere nel biennio e l’introduzione di una terza  lingua nel triennio.

Inizio la mia avventura con l’inglese ed il tedesco e per proseguire il percorso lancio una sfida a me stessa e gli ultimi tre anni mi dedico anche al russo.

Il russo, una lingua che ho amato in ogni sua regola, in ogni parola e in ogni suono. Una lingua che ho studiato con passione e che oggi mi manca da morire.

Gli anni procedono e io mi convinco sempre più che la mia strada è di proseguire gli studi con l’università.

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Il sogno di parlare molte lingue rimane dentro di me e quindi… sogno.

Dapprima mi attira il giapponese, poi mi incuriosisce il norvegese e poi scopro il russo, grande motore che mi spinge a volermi iscrivere alla facoltà di lingue e letterature straniere di Bergamo. Qui insegna quella che è la mia professoressa alle superiori e grazie a lei inizio a conoscere l’ambiente. Mi capita che mi porti con lei in università a seguire delle lezioni di russo e mi sento una vera studentessa universitaria, ne odoro il profumo così dolce. E mi piace.

Ma… “Puff!” Dopo la maturità sono costretta a rinunciare al sogno per cause di forza maggiore. No comment!

 

Le lingue straniere e il lavoro

Mi sono diplomata a luglio 2006 (aiuto, tanti anni fa!) e ad oggi ho all’attivo solo due lingue straniere: il tedesco in primis e il fido inglese.

Il tedesco lo utilizzo abitualmente per lavoro con clienti, colleghi, agenti, commercialisti e mi è capitato anche con avvocati. Ovviamente il linguaggio che uso per lavoro non ha nulla a che fare con quello studiato a scuola e quando ho iniziato il mio lavoro ho dovuto praticamente rimettermi a studiare.

Spesso mi manca il linguaggio della vita di tutti i giorni, di uso comune ed informale. Invece mi ritrovo a dover parlare sempre delle stesse cose e il mio timore è quello di perdere tutto il resto.

A volte vorrei fare qualcosa di più per tenere allenate le mie conoscenze linguistiche, ma non sempre riesco ad impegnarmi su questo fronte.

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Come mantenere allenata una lingua straniera

Ci sono diverse possibilità :

  • ascoltare e leggere testi di canzoni
  • leggere libri in lingua originale
  • ascoltare programmi TV, telegiornali, trasmissioni in lingua originale
  • praticare la lingua con amici madrelingua
  • partire per un periodo, magari come au-pair  (ragazza alla pari) e fare esperienza su campo
  • studiare lingue all’università  (se si può magari all’estero)
  • fare una vacanza studio in estate

 

Se solo avessi potuto all’epoca mi sarebbe piaciuto partire e stare via un periodo all’estero.

Conosco persone che sono partite per studiare o lavorare all’estero e le ammiro molto. Le loro storie mi affascinano e penso a come sarebbe stato se lo avessi fatto anche io.

Nel mio piccolo ho fatto due esperienze di vacanza studio. La prima a 18 anni quando sono stata a San Pietroburgo un mese (periodo splendido della mia vita). La seconda cinque anni fa  quando sono stata due settimana a Monaco di Baviera per migliorarmi col tedesco. Sono esperienze di vita che consiglio, e più giovani si è meglio è.

 

L’importanza di parlare bene una lingua straniera

Parlare bene una lingua straniera apre le porte a molte possibilità in vari ambiti lavorativi in Italia o all’estero. Ti garantisce di poter viaggiare gestendo in autonomia itinerari e spostamenti, potendo interagire con le persone locali. Questa capacità ti fa entrare in contatto con molte persone nel mondo e stringere amicizie. Amplia le vedute e rende più aperti allo scoprire ed accettare le diversità culturali e religiose, arricchendoci in conoscenze.

 

Tu parli delle lingue straniere? Hai modo di utilizzarle per tenerle allenate? Riesci ad ascoltare programmi o leggere libri in lingua originale? Hai avuto modo, durante il tuo percorso formativo, di fare un’esperienza all’estero?

Raccontala nei commenti; sono curiosa di conoscere le tue esperienze.

 

In questo articolo ti racconto, partendo dalla mia esperienza, quella che è l’importanza di studiare le lingue straniere e di parlarle bene. Condivido con te anche le mie idee per mantenere allenata una lingua. Se credi che possa tornare utile a qualcuno ti ringrazio per la condivisione su Facebook.

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25 pensieri su “Parlare bene le lingue straniere. Perchè?

  1. Ti incuriosisce il norvegese? Fai bene, è una lingua meravigliosa. L’ho studiata per 3 anni all’università, e mi dispiace un sacco essermene separato. Non è difficile, ha molto in comune con l’inglese a livello grammaticale, e il parlato è abbastanza comprensibile 🙂

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    1. Ebbene si, mi incuriosisce il norvegese e so che tu sei esperto di questa lingua. Nel caso un giorno decidessi di studiarla, visto che dici non essere troppo difficile, chiederò aiuto a te 😉
      Ma tu non mollare e tienilo attiva. È un peccato perdere la padronanza di una lingua straniera dopo molti sacrifici.
      Grazie mille! 🙂

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  2. Sono laureata in lingue e parlo inglese, francese, tedesco e spagnolo. Con il tempo ho un po’ perso spagnolo e francese ma sono sempre lì, è un po’ come imparare ad andare in bici, magari perdi la fluenza ma non dimentichi, e poi basta tornare a paralre per almeno una settimana e torni a pensare in quella lingua. E’ importantissimo parlare le lingue, soprattutto per capire gli altri e non avere pregiudizi.

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    1. Caspita! Complimenti per le tue vaste conoscenze linguistiche.
      Sai, la quotidianità e la routine di tutti i giorni non aiuta a mantenere la fluenza e la padronanza di una lingua straniera a meno che non se ne faccia un allenamento. Certo la volontà e le motivazioni aiutano a tenere duro e a non dimenticare, proprio come l’andare in bicicletta, come dici tu. Quindi, in sella e via! 😉
      Grazie!

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  3. Quello per le lingue è un cumulo di amore e odio. Più amore eh! Ma ancora non mi perdono di non aver fatto il Perito Turistico da ragazzina, ed aver così perso l’occasione di studiare tre lingue e tecniche del turismo. Sono arrabbiatissima con me stessa.
    Amo l’inglese, ma spesso sbaglio o mi inceppo, quando invece vorrei poterlo parlare senza errori e in maniera fluida. A volte va meglio, altre peggio. Di certo quando sono in viaggio ed inizio a sognare in inglese, vuol dire che sono a buon punto, ahahahah!
    E’ che non è sempre semplice, soprattutto quando si è molto stanchi, sembra quasi che cervello e bocca non collaborino, non so se hai presente ;-). Per cui la figuraccia è sempre dietro l’angolo.
    Ma continuo a provare ed impegnarmi, perché alla fine mi piace tanto 🙂
    Però un mese a Sanpì e due settimane a Monaco di B.! Che bello! Apprezzo tanto chi fa queste esperienze all’estero, forse perché io non ne ho mai avuto occasione. E hai ragione, più giovani si è, meglio è!
    A presto!
    Claudia B.

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    1. Anche io a volte dico degli strafalcioni. Soprattutto se devo parlare di cose di cui non so in italiano e di cui non conosco vocaboli in inglese. Alla fine l’importante è capirsi 🙂
      Sì sono belle esperienze e non nascondo il fatto che mi piacerebbe farne ancora, stare all’estero per un certo periodo. Magari quando sarò più grande e matura per fare il paragone di come vengono vissute queste esperienze a età diverse. Ahahah 😉 Anche se per ora non credo ne farò altre.
      Grazie mille!

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  4. rivogliolabarbie

    Con me (Erica) sfondi un portone…visto che insegno inglese!
    Nell’epoca in cui viviamo parlare almeno quella che ormai da anni è diventata la lingua franca è diventato fondamentale e purtroppo ci sono molti casi in cui il “basta farsi capire” va bene solo in alcune situazioni. Proprio un mesetto fa ho letto un articolo in cui si dimostrava come l’Italia perdesse una discreta fetta di “business” proprio per la carenza a livello comunicativo con l’inglese….
    Personalmente avevo iniziato a studiare il portoghese brasiliano qualche anno fa ma ho dovuto smettere 1) per mancanza di insegnanti nella provincia di Rimini 2) mancanza di tempo (e a volte stanchezza)
    Comunque, via l’amarezza e avanti ottimismo! Sono intenzionata a ricominciare e spero di iniziare quest’anno.
    Se potessi … vorrei davvero parlare tutte le lingue del mondo 😉
    A presto
    Erica

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    1. Ciao Erica, senza dubbio l’inglese al giorno d’oggi deve essere conosciuto e parlato ad alti livelli. Ormai serve in ogni situazione e ovunque. Il “farsi capire” era riferito solo a situazioni per le quali non si conoscono affatto i termini trattandosi di settori magari di nicchia. Credo che a tutti una volta nella vita possa capitare la conversazione NO. …e per fortuna noi italiani a gesti siamo bravissimi! 😄
      Io purtroppo alle superiori ho avuto delle insegnanti di inglese pessime. Molto brave loro, ma capacità comunicativa pari a zero e idee di lezioni alternative e interessanti e passione nell’esercitare la professione dell’insegnamento praticamente inesistenti. Quel che so lo devo solo a me stessa e alla mia curiosità. Spero che il mio sia stato un caso isolato.
      Anche io tempo non ne ho ora anche se avrei il desiderio di riprendere in mano il russo. Si vedrà più avanti!
      Grazie per essere passata 😊

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  5. Io mi sono laureata in lingue ma purtroppo di tutte quelle studiate mi rimane solo l’inglese: non grazie all’università, nel senso che quello che so l’ho imparato soprattutto ai tempi del liceo e poi grazie al lavoro. Per non dimenticare cerco di rispettare il più possibile la regola di leggere libri in inglese e di guardare film/serie in lingua originale.
    Un paio di mesi fa mi sono messa in testa di imparare il russo in preparazione del viaggio a Mosca: ma quanto è difficile??? Appena ti sembra di aver capito una regola scopri subito l’eccezione! Almeno ho la soddisfazione di riuscire a leggere il cirillico, anche se però non so il significato della parola che ho appena letto 😉

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    1. Silvia, purtroppo a conti fatti è sempre così. Non si perdono le lingue straniere che, in un modo o nell’altro, utilizziamo.
      Ma ti sei messa a voler studiare il russo autodidatta? Non è semplice da soli, almeno all’inizio. Nel primo periodo un buon affiancamento aiuta. Quest’estate andrò a San Pietroburgo e temo il discorso lingua. Spero che negli ultimi dieci anni si sia diffuso di più l’inglese altrimenti aiuto!
      Comunque sono soddisfazioni riuscire a leggere il cirillico, è un ottimo inizio 😉
      Grazie.

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  6. aspassoperlaspagna

    Questo articolo potrei quasi averlo scritto io!! Abbiamo in comune molto di più di quello che pensavo, l’inglese e il francese, la scelta del tecnico per l’incertezza dell’Università, il lavorare con il tedesco e l’ansia di aver paura di saPer parlare ormai solo con vocaboli commerciali! Davvero tantissime cose! Condivido ogni parola che hai detto.. come ben sai, io vivo di spagnolo ma conosco anche l’inglese, il francese, un po’ di tedesco e portoghese.. amo le lingue e mi piacerebbe imparare anche il giapponese ma, come ben dici, non si possono imparare tutte le lingue del mondo 😉

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    1. Caspita Stefania, abbiamo molto in comune 😊
      Ma tu quante lingue sai? Tantissime… Complimenti! Sarebbe bello poter imparare le lingue senza troppe difficoltà e non correre il rischio di dimenticarle. A quel punto si potrebbe imparare anche il giapponese, che dici? 😉
      Grazie!

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  7. Condivido con te l’importanza di conoscere le lingue, oltre all’inglese – che ormai si da quasi per scontato – sia per aprirsi piu strade in ambito lavorativo, sia per avere vita piu facile se si ha intenzione di fare un’esperienza all’estero. Mi capita spesso di leggere storie di connazionali che arrivano a Ginevra senza conoscere ne francese ne inglese e che poi tornano a casa perchè non riesco a trovare un lavoro, dichiarando che la Svizzera non è come gli era stata raccontata.
    Il mio amore assoluto rimane l’inglese, poi ho studiato spagnolo e da quando sono qui mi sono riavvicinata al francese.. quando si inizia a studiare la seconda lingua straniere all’inizio è davvero un gran casino, però poi ci si rende conto che lo studio continuo getta le basi per un apprendimento sempre più veloce.
    Le lingue sono una grande passione e invidio tanto chi riesce a parlarne diverse in maniera completamente fluente!

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    1. Ciao Francesca, come dici tu conoscere almeno una lingua (si presume l’inglese) è una necessità al giorno d’oggi. Sicuramente serve essere portati, ma in fondo credo che basti avere una forte motivazione, con Radici Solide e salde. Tu ne sei un esempio col francese. Ho bene in mente le parole dei tuoi post dove racconti che vai a fare la spesa e ti fermi minuti a guardare i vari prodotti per capire quAle acquistare o sperare che la cassiera non ti faccia domande che non sei in grado di capire o a cui non sai rispondere. Studiare una lingua e viverla non è proprio la stessa cosa. Quindi ti ammiro. È l’esperienza che desideravo fortemente, ma che mi è mancata per varie ragioni.
      Grazie per essere passata 🙂

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  8. Che bello questo post Elisa! Anch’io adoro le lingue straniere e mi dispiace un sacco quando ne perdo qualcuna per strada a causa del non utilizzo.. fino ai tempi dell’università me la cavano benino con francese, spagnolo e tedesco, ma ora ho resettato molto purtroppo (parlo dell’orale)… resiste l’inglese perché lo uso anche per lavoro 🙂
    Un abbraccio

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  9. Grace Maiko

    Mi piace il tuo percorso! Simile al mio 🙂
    Purtroppo all’università dove studio io, lo considero un po’ difficile studiare lingue. In questi anno non sono riuscita mai a fare un dialogo e discorso con un nessuno e in nessuna lingua, per imparare il portoghese sto facendo da sola (anche se seguo le lezioni), ma proprio l’organizzazione e l’impostazione sarebbe da rivedere completamente.
    Anch’io sogno di imparare tutte le lingue del mondo ahaha
    Proprio l’altro giorno ho scritto su un curriculum “parlo italiano, spagnolo, inglese e studio francese portoghese e tedesco, e tutte le altre lingue del mondo con i gesti” 🙂

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    1. Ciao Grace, innanzitutto complimenti perché parli tantissime lingue. E poi mi piace quando dici “parlo italiano, spagnolo, inglese e studio francese portoghese e tedesco, e tutte le altre lingue del mondo con i gesti”. Mi fai ridere! 🙂
      Credo che le università dovrebbero proporre le lezioni di lingua in lingua, sarebbe un buon inizio. Invece purtroppo non è così ed ho sentito decine e decine di persone di università dislocate in città diverse avanzare lo stesso tipo di lamentela.
      Ad ogni modo in bocca al lupo per i tuoi super studi 😉
      Grazie!

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  10. Riccardo

    Ciao Elisa ho scovato l’articolo per caso, intento a trovare soluzioni a un dilemma che mi assilla. Ho sempre studiato inglese. Lo scorso anno ho finito un corso raggiungendo il livello C1. Mi capita spesso di pararlo perché viaggio per lavoro e ho più amici stranieri che italiani. In questo momento vivo in Spagna e ho deciso di imparare lo spagnolo. Non sapevo dire una parola e in 4 mesi discuto con la gente, chiedo e do informazioni, naturalmente non alla perfezione, ma ho notato che tutta la fatica che ho fatto in questi anni con l’inglese, con lo spagnolo non esiste. Impressionante. Adesso la mia paura è questa, sento che sto dimenticando l’inglese. In questo momento quando parlo in inglese inserisco parole spagnole e quando qualcuno mi parla in inglese entro in panico o rispondo in spagnolo e non riesco a capire al primo colpo come facevo prima che iniziassi a studiare spagnolo (sto ancora facendo il corso). La professoressa di spagnolo mi dice che è normale, che non dimentico l’inglese ma sto nel panico. Che cosa ne pensi?
    Grazie

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    1. Ciao Riccardo, confesso di aver avuto lo stesso problema con inglese e tedesco. Ho sempre lavorato con l’inglese,poi ho cambiato lavoro e ho iniziato a lavorare in tedesco. “Switchare” in pochi giorni è stato faticoso e per mesi mi venivano le parole in inglese. A distanza di 2-3 anni quando ho cominciato a riutilizzare anche l’inglese mi venivano le parole in tedesco. Credo sia normale quando si è abituati ad usare una determinata lingua con regolarità. Ci vuole tempo ad abituare la mente al passaggio, sforzo sicuramente e un cervello sempre attento e pronto. Io avevo imparato a fermarmi qualche secondo e capire in che lingua dovessi parlare e ripetermi nella testa le parole più importanti del discorso nella lingua che mi serviva in quel momento e mi aiutava a non mescolare o uscire con parole che erano un mix orripilante. Dopo qualche giorno di allenamento in questo senso non ho più avuto bisogno di nessuno stratagemma.
      Grazie e fammi sapere come vanno le cose 🙂

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      1. Daphnae

        Ciao Elisa!
        Mi ritrovo tantissimo nella tua storia, anch’io sono sempre stata in fissa con le lingue (al liceo ho studiato inglese, francese e tedesco, e poi giapponese da autodidatta), poi mi sono trasferita in Irlanda e ho imparato davvero l’inglese, che uso correntemente per lavoro. Ho anche vissuto in Francia, ma non sono riuscita a imparare il francese bene come l’inglese…
        Mi ritrovo a 33 anni che so parlare bene solo l’inglese, parlicchio il francese, mentre il tedesco e il giapponese sono finiti nel dimenticatoio… ora mi sto interessando allo spagnolo, ma con poca costanza. Insomma, ho sempre avuto un’immagine proiettata di me di quella che studia e parla tante lingue, e la mia immagine reale è distante da quella che avevo nella mia adolescenza.
        Certo, nessuno mi impedisce di mettermi a studiare -anche se quando torno dall’ufficio la motivazione scarseggia- però come scrivi anche tu, se le lingue non le pratichi e non ne hai una necessità impellente, fai fatica a mantenerle fluenti. Quindi addio giapponese e tedesco, e per questo ho deciso di puntare sullo spagnolo, più facile e comune.
        Chissà, magari tra 10 anni potrò dire di parlare italiano, inglese, francese e spagnolo. Allora la mia io adolescente sarebbe veramente soddisfatta della mia io adulta. 😀
        Un caro saluto :*

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      2. È così Daphnae, è fondamentale avere la possibilità di praticare una lingua. In caso contrario si fa tanta fatica ad ottenere qualcosa e poi basta poco per perderlo. Io ho la fortuna di usare le lingue per lavoro, ma anche lì ti specializzi sul tuo settore di competenza e il resto finisce che te lo perdi. Soluzione: leggere e tenersi allenati, ma non si ha sempre il tempo da dedicare.
        Facciamo il possibilie, utilizziamo gli strumenti in nostro possesso, quando si può ed impegnamoci.
        Poi, se una lingua ci piace in modo particolare, ce la faremo comunque 😉
        Grazie per essere stata qui!

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  11. Daphnae

    Ciao Elisa!
    Mi ritrovo tantissimo nella tua storia, anch’io sono sempre stata in fissa con le lingue (al liceo ho studiato inglese, francese e tedesco, e poi giapponese da autodidatta), poi mi sono trasferita in Irlanda e ho imparato davvero l’inglese, che uso correntemente per lavoro. Ho anche vissuto in Francia, ma non sono riuscita a imparare il francese bene come l’inglese…
    Mi ritrovo a 33 anni che so parlare bene solo l’inglese, parlicchio il francese, mentre il tedesco e il giapponese sono finiti nel dimenticatoio… ora mi sto interessando allo spagnolo, ma con poca costanza. Insomma, ho sempre avuto un’immagine proiettata di me di quella che studia e parla tante lingue, e la mia immagine reale è distante da quella che avevo nella mia adolescenza.
    Certo, nessuno mi impedisce di mettermi a studiare -anche se quando torno dall’ufficio la motivazione scarseggia- però come scrivi anche tu, se le lingue non le pratichi e non ne hai una necessità impellente, fai fatica a mantenerle fluenti. Quindi addio giapponese e tedesco, e per questo ho deciso di puntare sullo spagnolo, più facile e comune.
    Chissà, magari tra 10 anni potrò dire di parlare italiano, inglese, francese e spagnolo. Allora la mia io adolescente sarebbe veramente soddisfatta della mia io adulta. 😀
    Un caro saluto :*

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